domenica 17 febbraio 2013

L'UOMO DEI PAPERI: CRONOLOGIA RAGIONATA DEL FUMETTO DI CARL BARKS. IV PARTE: 1943; TESTI INEDITI PER "PAPERINO CARL BARKS" 19 E 20; CURIOSITA' EDITORIALI BARKSIANE

di Francesco Manetti


NOTA: Tutto il materiale illustrativo pubblicato in questo post è di proprietà della WALT DISNEY PRODUCTIONS e degli altri aventi diritto ed è qui riprodotto ai soli fini di studio, documentazione e identificazione.

Nelll'introduzione di questa cronologia ragionata avevo accennato alla collana in volumi cartonati "Paperino Carl Barks", inizialmente edita da Comic Art e poi ripresa dalle Edizioni If. La serie andò avanti con fortune alterne dal 1996 al 2003 chiudendo con il n. 18, prima di arrivare al giro di boa dell'opera... I redazionali per i due libri seguenti, il 19 e il 20 (ovvero Zio Paperone n. 1), erano però già pronti - o quasi (le introduzioni sull'universo di Barks erano complete, ma i commenti alle singole storie erano ancora da ultimare, e comunque ci ritorneremo, quando affronteremo le avventure di metà anni '50). Dopo dieci anni di "letargo elettronico" (con riversamenti nelle memorie di almeno tre computer diversi) ho pensato oggi di proporvi quei testi, per la prima volta in assoluto, così come li scrissi allora.


Paperopoli, il palcoscenico immaginario, il "non-luogo augeriano" che fa da sfondo alla gran parte delle avventure brevi di Barks.


"Paperino Carl Barks" n. 19 

1) Paperopolesi adulti più o meno sfaccendati
 
Come immersi in uno spensierato limbo – senza lavoro e moderatamente benestanti – vivono in centro e in periferia chissà quanti milioni di cittadini di Duckburg.
Klondike Joe (1945) è uno stralunato cercatore d’oro che risiede a Paperopoli: in Alaska il suo giacimento è minacciato dal bandito Pete the Fox. In quell’anno appare anche Mrs. Moosey, un’avara vecchiaccia che sostiene essere suo un “deca” trovato per terra dai Nipotini. Miss Falpalà (1946) è una bella e smorfiosa socia del Club degli Allegri Scansafatiche: Paperino fa il cascamorto con lei, mettendola (e mettendosi) nei guai. Anche Susy è del 1946; è la ragazza del maciste Deltoid Biceppa: Paperina, sua amica, la invidia moltissimo e vorrebbe che anche Donald diventasse un forzuto. Mrs. Gobblechin (1949) è un’altra conoscente di Paperina, un “pezzo grosso” del Club dei Lavori a Maglia. Angina Artriti (1948) è una brutta zitella che abita in una casupola di Via Funesta.
Nel 1950 la svampita Miss Lily De La Field si è comprata una pelliccia chiedendo un prestito a Paperone; anche Mr. O’Dope, sfaticato e appassionato di quiz televisivi, deve dei soldi a Paperone. Mr. Winterbread, è l’acquirente della disabitata Villa Quackly, diventata nel frattempo sede segreta del club dei Nipotini. Nel 1952 Paperino compra 99 biglietti su 100 alla signora che gestisce la lotteria pro-gufi sfiatati, ma il premio (un tacchino) lo vince comunque Gastone. Mrs. McMooh (1954) è una dama sempre in cerca di soldi per i progetti del suo club. Nel 1955 ci vengono presentati un cinico tizio del Lago Ghiacciato che deride Paperino aspirante postino su slitta a motore; l’attaccabrighe Mugger Jones, che gira in città con un ferocissimo molosso; Mrs. Goldbrick, socia con Paperina del Club delle Perdigiorno Diligenti (Paperino le perde un anello); lo “scemo del villaggio” (un bizzarro individuo che odia le caramelle e gli squali); e Porkmuscle J. Hamfat, un maialesco ciccione che si presta a farsi salvare da Paperino durante una gara di canoe. Nel 1956 Miss Paperopoli Sud viene incoronata Regina del Pesce Fritto dal Sindaco e Gastone trasloca in un momento la casa di Mrs. McMurphy.


Il "misterioso" Speedy (1956).


Lo stesso anno compare anche Speedy, sostituto di Paperino per una storia: Archimede rende potentissima la sua auto, una “simil-113”. Nel 1957 due coniugi commissionano ad Archimede un’improbabile casa soffice; in quell’anno Reggie De Pyster, domatore di leoni dilettante, terrorizza con le sue belve in fuga gli invitati del ricevimento Van Snootle. La Regina del Festival Acquatico (1958) è la “supersventola” che balla con il vincitore di una gara di sci d’acqua. Nel 1959 uno stordito Ike, travestito da Napoleone per un ballo in maschera, viene scambiato dal guardiano Paperino per una statua del Museo delle Cere, mentre Mrs. Snootmore, chiama Donald per ripararle la vaschetta del pesce.
Nel 1960, sostituendo i Nipotini, Paperino fa da dog-sitter al cane Baby degli Snootley. Nel 1962 la cugina del clown del circo Bingling presta a Paperino, inzuppato fradicio, un costume da scimmia. Lo stesso anno Mr. Sarrpuss vuole acquistare da Paperone la vecchia proprietà Quackberry (un terreno adiacente alla casa di Paperino) per farci una casa di riposo per vecchi brontoloni. Sempre nel 1962 ecco Mrs. Storkly, baby-sitter abituale delle nipotine di Paperina. Nel 1963 Mr. Squaredumb acquista da Donald un terreno senza valore che l’agente immobiliare Swinely aveva a sua volta affibbiato a Paperino; in quell’anno una turista grassona con la sua mole ostacola continuamente Paperino durante una frenetica gita organizzata in Europa, distaccandolo dal gruppo. Mrs. J. Crowsfoot Dryskin of Turkeyneck-on-the-Mohawk (1966), vecchia e raggrinzita, è il terrore di Paperino e degli altri estetisti paperopolesi. Anche Zia Drusilla appare nel 1966: è parente di Paperina e la accompagna in una crociera per i mari del Sud.


Gli Gneezles di palude (1945).


2) Popolazioni strane, estinte… e quasi sempre impossibili: la fantaetnologia
 
Barks ha rivoluzionato la scienza che studia le diversità dell’Uomo sulla Terra, creando un nuovo atlante immaginario dei popoli.
Gli Gneezles (1945) abitano nelle paludi delle Everglades in Florida: gnomi nasuti, pagani e misantropi, sono capaci di gonfiarsi e di rimbalzare come palloni. Sempre nel 1945 appaiono gli Indiani Preistorici, una primitiva e feroce tribù pellerossa che vive nei più oscuri recessi del Grand Canyon. Gli Incas Quadrati (1949) sono i lunatici abitanti della Regione delle Nebbie, sulle Ande; nella loro società tutto è quadrato o cubico e il crimine più grande è fare cose rotonde.
Nel 1950 la popolazione disidratata della località persiana di Itsa Faka ritorna in vita grazie a uno scienziato matto paperopolese: il Principe Cad Alì Cad, sosia di Paperino e riluttante promesso sposo della grassa e unta principessa Needa Bara Soapa, figlia di Re Nevvawaza, fa di tutto per sfuggire a un destino che si ripete. I Menehunes (1953) sono piccoli folletti hawaiiani che escono allo scoperto solo quando non si sentono osservati. Gli Atlantidei (1954) sono un popolo subacqueo di uomini-pesce, nell’inabissata città di Atlantide. In quello stesso anno i pacifici e saggi abitanti della perduta città di Trallalà diventano avidissimi quando si infatuano dei tappi delle bottigliette di un calmante bevuto da Paperone. I Fermies e i Terries (1956) sono i due gruppi di una popolazione sferiforme che vive sottoterra: sollevando pietroni e rotolando contro le rocce provocano terremoti in superficie.
I Peeweegahs (1957) sono una tribù di indiani pigmei insediata a nord del Lago Superiore. Il Popolo di Erg El Doom (1960) è composto da minuscoli paperi arabi che vivono in una casbah dentro un cratere: li guida lo sceicco Hassan Ben Happi. I Cavernicoli delle Mesas Isolate del Grand Canyon vengono scoperti per caso da uno scettico Paperino nel 1961. I Senza Volto (1964) sono gli inermi abitanti privi di faccia di una valle sconosciuta nella Giungla di Nonsisadove. I Tritoni e le Sirene governati dalla Regina Cleopassera appaiono nel 1967: il denaro di Paperone finisce nelle profondità del loro regno.





Il sakem dei Peeweegahs (1957).


3) Ricconi, magnati, parvenu, snob e collezionisti ad alto livello
 
Scrooge McDuck ha parecchi aspiranti rivali: tutti i loro averi messi insieme costituiscono però solo una frazione dell’immenso patrimonio del vecchio papero. Comunque, poveretti, ci provano e Barks offre loro lo spazio che meritano.
Nel 1944 il Commendator Bagaroni, danaroso pescatore, è cliente (e vittima) dei motoscafi a noleggio dei Paperi. Pluto Crat (1947) è il ricchissimo plutocrate che si reca da Paperino per acquistare il suo pacchetto di preziosissime azioni delle Miniere di Argento Sintetico. Nel 1948 appaiono J. Morganbilt Giltwhiskers (milionario paperopolese, misantropo proprietario dell’Unione Telegrafica Costiera), Lord Tweeksdale (ricco proprietario terriero di origine britannica che conclude affari solo con chi si dimostra un asso nella caccia alla volpe), i Van Astorbilt (famiglia del jet-set di Duckburg) e la Señorita Casaba Cantaloupa (milionaria e scorbutica vamp paperopolese di origine messicana). Sir Gnattbug-Mothley (ancora nel 1948) è un ricco collezionista di farfalle: incarica Paperino di catturargli in Africa una rarissima Cleopatrias Extinta.



Lo stramiliardario filatelico Philo T. Ellic (1952).



Philo T. Ellic (1952) è un distrattissimo e ricchissimo collezionista di francobolli paperopolese. Nel 1953 (prima dell’arrivo di Flintheart Glomgold) è il Duca di Baloni il secondo papero più ricco del mondo; in quell’anno ci viene presentata Penny Wise, una ricca zitella paperopolese, l’unica persona di cui Paperone abbia paura. “Ferro di Cavallo” Hogg, apparso nel 1955, è un miliardario del Sud che sfida Paperone a portare a termine una gara di battelli fluviali iniziata decenni primi dai loro zii. Nello stesso anno appare Mrs. Van Richgilt (1955), ricca organizzatrice di feste mondane a tema. Nel 1956 ecco alcuni parvenu, diventati ricchi grazie ai tesori che hanno nascosto nelle loro vite precedenti; tra questi ci sono Mr. Newrich (era stato uno dei soldati di Pizarro) e Mrs. Plushcake (era stata la cameriera di Madame Du Barry). L’anno seguente arrivano Mrs. Van Snootle, esperta in party a tema, e Mr. Jinglepurse, un riccone paperopolese che tiene un leone come cane da guardia. Nel 1959 molti miliardari partecipano alla regata Paperopoli-Bahamalulu, venendo soccorsi da Paperone, e tra loro ci sono il Commodoro Cush De Lush, il Commodoro Leadpipe J. Cinch e Lord Taffrail.
Il ricco Mr. Von Crankenshaft (1960) per vendere la sua fabbrica di motori esige che i milionari pretendenti si sfidino in una gara di caccia alla volpe. Nel 1962 sfilano alcuni celebri e ricchi collezionisti paperopolesi: il Conte Atticdust (marmi ammuffiti), Lord Burybone (scatole per il tabacco da fiuto dell’età elisabettiana) e Lord Jiulius Seizer (tazze da tè tirolesi). Mrs. Snootedy (1963) è una ricca dama di classe, amante dei bei vestiti. La Duchessa del Duckshire appare nel 1964, quando il suo cane Bruto viene sommerso di regali da un Paperone suggestionato ipnoticamente.



Golia su Paperopoli (1961).


 
4) I, Robot
 
A volte basta il ferro per creare un grande personaggio: la lezione del Good Doctor, il rimpianto Asimov, è stata bene recepita da The Man of the Ducks.
Roscoe (1957) è un robot pauroso inventato da Archimede. Nel 1958 il Pitagorico assembla una macchina che risponde a ogni richiesta: a domande sciocche dà risposte sciocche… ma vere. Una banderuola meteorologica robotizzata viene realizzata da Archimede per Nonna Papera nel 1959: dovrebbe predire il tempo. Due anni dopo ecco Golia, gigantesco robot usato come effetto speciale cinematografico nei film di fantascienza: perde il controllo e si scatena su Paperopoli. Salomè (1964) è un piccolo salmone robot costruito da Archimede per attirare i pesci all’amo. Nel 1965 viene presentato il gigantesco automa Manny e i suoi “fratelli”: se ne impossessano i Bassotti per derubare Paperone. Fireball (1966) è un cavallo robot venduto a Paperone dal Colonnello McTout: vince ogni derby (tutte gare truccate con analoghi “equinoidi”), ma appena sente un botto si getta in acqua andando in corto circuito.


5) Proletarier aller lander, vereinigt euch!
 
Alle fondamenta della piramide lavorativa ci sono centinaia di migliaia di indefessi dipendenti: Barks non poteva togliersi il gusto di prendere (più o meno bonariamente) in giro anche loro.
Nugoli di piazzisti (a partire dal 1947) infestano Paperopoli cercando di vendere inutili mercanzie: si scontrano spesso con Paperino e Paperone. Il cameriere del Bombetta Dorata (1949) serve con altezzosità zampe di rana nel più costoso ristorante di Paperopoli. Pierre e Gaston (1951) sono gli indolenti macchinisti dell’espresso Palla di Cannone. Sprigley (1952) è il maggiordomo del filatelico miliardario smemorato Philo T. Ellic. Nel 1953 il cameriere del Ritz serve in tavola Paperone e Paperino (travestito da magnate per tentare di scroccare un pranzo allo zione). James (1964) è l’impettito cameriere della Duchessa del Duckshire.



Bombie lo Zombie  (1948) in un olio di Barks.


6) Show Biz
Il luccicante mondo dello spettacolo – con tutti i suoi tic – irrompe ben presto nella scena barksiana.
Nel 1946 al Circo di Paperopoli lavorano due artisti particolari: l’Uomo Pipistrello, trapezista mascherato (viene convinto con le cattive maniere dai Nipotini a saldare una vecchia cambiale), e la Selvaggia del Borneo, impressionante (e finta) cannibalessa. Nel 1948 il conduttore del quiz radiofonico della stazione XXYZ pone domande assurde a Bombie lo Zombie, facendogli vincere una carriola di soldi; lo stesso anno i conduttori di un analogo gioco a premi dell’emittente KNUT, antipatici e maliziosi, hanno come unico scopo quello di non far vincere ai concorrenti il succulento palio in denaro. Zippo (1950) è un abile trasformista circense: ritrova una spilla perduta da Donald. La regista del Club Drammatico (1951) è una signora di mezza età, conoscente di Paperina: dirige la commedia teatrale When Knights Were Bold e anni dopo verrà sostituita da un’altra volenterosa. Il manager della KORN TV (1953) pretende dai concorrenti dei suoi quiz, per avere il diritto di parteciparvi, che abbiano fatto qualcosa di strano.
“Metallo” Charlie (1954) è un artista del circo, invitato a pranzo da Paperone: specializzato nell’ingoiare rottami metallici non peserà economicamente sul bilancio del riccastro. Il Program Chief della XYZ TV (1957) seleziona i concorrenti del quiz televisivo La sorpresa più colossale. Nel 1958 il Direttore del Seashow Aquarium di Paperopoli incarica Paperino di andare a pesca di marsuini per lo spettacolo acquatico. L’anno seguente Cornwell Mushmore, produttore di teleromanzi, viene soccorso da Paperone durante la regata Paperopoli-Bahamalulu, riservata agli stramiliardari. Sempre nel 1959, il regista della Travel Film Company assume Qui Quo Qua come cineoperatori per un documentario in Africa.


Paperino vittima della KNUT (1948).


Samuel Goldfinch (1960), regista di Hollywood, ingaggia Archimede per ricreare veri tatuaggi di guerra indiani. Nel 1961 ecco una carrellata di star hollywodiane: Brigitte Van Doren è la parodia di Brigitte Bardot e Mamie Van Doren; Jayne Girlsfield rimanda a Jayne Mansfield; Snarlin Grando prende in giro Marlon Brando; Tallin De Saddle è il tipico attore di film western. Sempre nel 1961 conosciamo Capitan Gadabout, sedicente esploratore e avventuriero che racconta in televisione le sue esperienze (mezze fasulle), e Mr. Horrorstuff, regista di film horror per la Scaremount Pictures. Nel 1964 ecco Mr. Ham, impresario teatrale paperopolese, titolare della Ham & Ham. Tweedy Teentwirp (1966) è un cantante beat inglese: la sua musica ammansisce la Regina dei Dinghi. 


Noble X. Ample (1950)



7) My name is Ample, Noble X. Ample
 
In un mondo in bilico, come quello degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, Barks non poteva rimanere indifferente agli attriti fra le superpotenze: gli 007 diventano i grandi protagonisti di molte spassose avventure.
Il Professor Sleezy (1947) è un sedicente esperto in bombe atomiche: in realtà è spia di una dittatura comunista che soffia a Paperino la formula di un esplosivo emanante radiazioni depilanti. Madame X e Madame XX (1948) sono due affascinanti spie straniere. Noble X. Ample (1950) è un “nobile ed esemplare” agente dei servizi segreti: bracca le spie sovietiche antiamericane che si servono di Paperino come inconsapevole corriere di piani segreti rubati. Nel 1951 l’Agente Meno X del controspionaggio deve proteggere la conturbante Madame Tripla X, anche lei agente del controspionaggio, che si finge spia straniera per catturare - con l’esca dei piani della Bomba Q - Donaldo El Quacko; quest’ultimo è un torero di Chiliburgeria, sosia di Paperino e spia - come Agente 4X - al servizio di Ironheelia: scoperto da Madame Tripla X si suicida gettandosi da una finestra. Nel 1963 le spie del regime comunista di Brutopia tentano di impossessarsi di un carico d’armi per la rivoluzione in Coconutsia, mentre quelle ingaggiate da Paperone tengono d’occhio Amelia. 



Deltoid Biceppa (1946) con i suoi deltoidi e bicipiti ben in mostra!



8) Sportivi, agonisti e mezze calzette in pista
 
Mens sana in corpore sano, sentenziavano gli antichi romani… Ma Barks fa orecchi da mercante.
Nel 1945 viene introdotto un arzillo e anziano giurato di una gara di sci d’acqua alla quale partecipa Paperino con esiti disastrosi. Deltoid Biceppa (1946) è un forzuto e dislessico campione di sollevamento pesi, fidanzato di Susy, amica di Paperina. Un indiano pescatore, asso delle gare di pesca al salmone al Lago Duckaluck, appare nel 1954. Sempre nel 1954 il pilota della mini-auto n. 49 si fa male a un dito e convoca Paperino per sostituirlo al Gran Premio. Un giudice della gara di canoe (1955) assiste sgomento alla contesa acquatica fra Paperino e Gastone su un lago del Nord. Nel 1956, alle selezioni paperopolesi per le Olimpiadi, appaiono svariati campioni: Fulldrip Pulpbugle, campione di lancio del giavellotto (e, cosa più interessante per il filologo disneyano, azzeccata caricatura di Carl Barks); Whirlman Dervish, campione di lancio del disco; Capo Coniglio Rimbalzante, un indiano campione di corsa a ostacoli; Ramjet Rocketflash, campione di corsa sui cento metri; e Trestleman Truckhorse, campione di lancio del peso. Sempre nel 1956 un bicisommergibilista noleggia il suo veicolo fluviale a Paperino.
Jocko (1957) è il titanico capitano della squadra di football americano dei Barkers di Dogdale. Nel 1960 debuttano “Knuckleball” Noogan, campione di baseball del Northside Social Club di Duckburg, e Mr. Hunter, cacciatore paperopolese, per il quale Archimede inventa un richiamo per alci. I minimotociclisti (1962) si radunano nel West per gare e altro, facendo un baccano infernale con le loro mini-moto.



9) Guerre dirimpettaie
 
Nelle pagine di cronaca nera leggiamo spesso di gente che si ammazza per banali liti di vicinato e di condominio (siepi sfrondate da qualche pallonata di troppo, zerbini messi di traverso sul pianerottolo…). Nel mondo disneyano non si arriva a tanto, però…
Non è soltanto il già noto Mr. Jones a disturbare la pace paperinesca: Archie, per esempio, un vicino dal fucile facile, viene introdotto nel 1947. Il vicino socievole del 1952 è una mosca bianca: a differenza di Mr. Jones e degli altri, ama fare quattro chiacchiere con Paperino senza provocare sfaceli. Nel 1955 uno scrittore con la penna d’oca, silenziosissimo vicino di Paperino, viene trascinato da Donald in una gara a chi disturba di più l’altro emettendo rumori sempre più forti; e così un tranquillo vecchietto (un assaggiatore di formaggi europeo in pensione), disturbato dalle cacofonie emesse dal papero, mette a tacere tutti suonando un titanico corno alpino. Mr. Pupp (1959) e Mr. George Growl (1960) sono altri due irascibili vicini di casa di Paperino.



Paperon De Paperoni (1947) nel suo deposito.



"Paperino Carl Barks" n. 20  ("Zio Paperone" n. 1)


Storia di un povero, vecchio papero americano 

Ode to the Disney Ducks

They ride tall ships to the far away,
and see the long ago.
They walk where fabled people trod,
and Yetis trod the snow.
They meet the folks who live on stars,
and find them much like us,
With food and love and happiness the
things they most discuss.
The world is full of clans and cults
abuzz as angry bees,
And Junior Woodchucks snapping jeers
at Littlest Chickadees.
The ducks show us that part of life
is to forgive a slight.
That black eyes given in revenge
keep hatred burning bright.
So when our walks in sun or shade
pass graveyards filled by wars,
It's nice to stop and read of ducks
whose battles leave no scars.
To read of ducks who parody
our vain attempts at glory,
They don't exist, but somehow leave
us glad we bought their story.

Carl Barks, 1999


(Ode ai Paperi disneyani - Navigano a vela aperta in mari lontani / Ed esplorano il tempo che fu / Ripercorrono i sentieri di popoli leggendari / E ricalcano le orme degli Yeti sulle nevi perenni / Incontrano gli esseri venuti dalle stelle / E scoprono che sono come noi / Di cibo, di amore e di felicità / Affamati e bramosi / Il mondo è pieno di tribù e di religioni / Ronza come sciami di api infuriate / E le Giovani Marmotte prendono in giro / Le Giovani Esploratrici / I paperi ci insegnano che la vita serve / Anche a perdonare gli errori / Che vendicarsi con fare manesco / Serve solo a tenere acceso l’odio / Così quando sfioriamo le tombe / Riempite da innumerevoli guerre / E' bello fermarsi a leggere le storie dei paperi / Che lottano senza lasciare cicatrici / E’ bello leggere cosa fanno i Paperi, eterna parodia / Del nostro invano agitarci verso sogni di gloria / I paperi non esistono / Ma ci rendono lieti per aver letto le loro avventure – Carl Barks, 1999)

 

Barks disegna Paperone.



Scoperta quasi per caso nei vasti oceani di Internet e da noi (molto) liberamente adattata in italiano, questa “ode” stilata da Carl Barks l’anno prima di lasciarci (ricordiamo che morì il 25 agosto del 2000), riassume in pochi, ispirati versi (in rima nella versione originale) tutta la particolare filosofia narrativa dell’Uomo di Merril. Creando Uncle Scrooge il nostro Barks condensa per via alchemica la sua ars scrivendi in un unico personaggio: vediamo di riassumere brevemente le apparizioni di Paperone (le tappe salienti almeno) prima del varo della serie di comic book a lui dedicata (il filologo potrà trovare moltissimi altri particolareggiati dettagli sui volumi della collana “Paperino Carl Barks” dal numero 7 al numero 16).
In un’avventura del 1947 appare un vecchio papero inacidito e ricurvo, che odia le feste di Natale perché in quel periodo tutti si vogliono (o almeno dovrebbero volersi) bene, mentre lui è da sempre aduso a celebrarle in perfetta solitudine: con tale stato d’animo fa di tutto per rovinare i giorni dell’albero ai nipoti. Questo è il debutto di Scrooge McDuck, il taccagno zio di Paperino, nella storia Donald Duck’s Christmas on Bear Mountain. Paperone è la prima invenzione di Barks, un personaggio mutuato direttamente dall’Ebenezer Scrooge di Dickens, avaro e misantropo protagonista del racconto di fantasmi A Christmas Carol del 1843; a (inutile) riprova di ciò nel 1983 fu lanciato il film di animazione Mickey’s Christmas Carol, dove Ebenezer è impersonato proprio da Paperone, in una delle sue rarissime apparizioni “in movimento”. Riguardo all’animazione paperoniana il critico Jonathan Markoff ha scritto che il primo tentativo di realizzare un cartone di Scrooge risale al 1955 (se ne parlava in un articolo apparso in Walt Disney’s Comics and Stories n. 601): doveva essere uno short cinematografico classico, ma quel genere di pellicole divenne ben presto obsoleto e il cartone non fu mai prodotto; il primo cartone animato di Paperone fu dunque Scrooge McDuck and Money, diretto da Ham Luske nel 1967 (ne fu fatto anche un adattamento a fumetti). Nel cartone del 1983 la voce di Paperone, impostata con un forte accento scozzese, era quella di Alan Young, la stessa che risuonò dal 1987 al 1993 nei cartoni televisivi dei Duck Tales: Paperone interagiva con Qui Quo Qua e molti dei soggetti della serie erano tratti dalle storie di Barks.





 

La prima edizione in volume di A Christmas Carol di Dickens, 1843. Il personaggio barksiano di Scrooge McDuck è modellato sull'Ebenezer Scrooge dickensiano.



Il cognome con il patronimico Mc (e dunque la versione italiana De Paperoni è piuttosto azzeccata) rivela appunto un’origine scozzese del soggetto: dalle Highlands Scrooge emigra poverissimo negli Stati Uniti, verso la fine del XIX secolo. Qualcuno, nella critica specializzata (avendo il doppiatore Young scelto un ben preciso vernacolo), si è addirittura chiesto se Paperone davvero avesse oppure no una cadenza “tartan” in Barks… A quanto pare le ricerche hanno portato da poche parti, con un’eccezione in Swamp of no Return del 1964, allorquando Donald riconosce lo Zione, vittima di un’amnesia indotta dal console di Brutopia, proprio dal suo particolare accento scozzese, nonostante il brutto ceffo lo stesse spacciando come “Señor Pato” (il Signor Papero, in spagnolo). Inoltre, quando Barks fu intervistato nel 1976 in occasione della NEWCON, gli fu chiesto quale fosse la parlata di Zio Paperone, visto che tutti già conoscevano (dai cartoni animati) lo squacquaracquak di Paperino. Barks rispose che secondo lui Scrooge parlava come un vecchio signore scozzese, con le “r” ben arrotate.



Paperone nel Klondike, in un olio di Barks.

 

Comunque sia, cosa certa è che Paperone bazzica fin da giovanissimo l’area del Klondike – un fiume canadese, affluente dello Yukon – dove furono individuati nel 1896 dei ricchi giacimenti auriferi, ormai esauriti; scavando col piccone, col becco, con le mani (ali?) o usando il setaccio del cercatore, Paperone raggranella lassù l’inizio della sua fortuna, forse guadagnandosi anche quell’inseparabile amuleto noto come Numero Uno, il primo dime, i primi 10 centesimi di dollaro a entrare nelle tasche del giovane papero (Don Rosa, è risaputo, ha messo successivamente ordine nella cronistoria paperoniana, a partire dal 1987, come narrato brevemente nel settimo volume della collana “Paperino Carl Barks” e come più minuziosamente spiegato nel libro Don Rosa e il Rinascimento Disneyano scritto da Alberto Becattini, Leonardo Gori e Francesco Staiano – con interventi di Priarone, Brunoro, Manetti - e pubblicato da Comic Art nel 1997); la prima apparizione della Numero Uno è del 1953.
Nel 1948 esce The Old Castle’s Secret, prima storia in cui Scrooge condivide un’avventura (nel suo castello avito in Scozia, alle prese con un finto fantasma e un vero tesoro) con i nipoti più giovani; l’anno successivo Paperino e Qui Quo Qua fanno riemergere un yacht inabissato per conto dello Zione, pompando nello scafo migliaia di palline da golf. Anche Voodoo Hoodo è del 1949: i paperi lottano contro un patetico zombie, che da decenni vaga per il globo per consegnare un feticcio avvelenato a Zio Paperone, vittima della maledizione di uno stregone africano; nello stesso anno, a Natale, Scrooge e Donald si scontrano per fare ai Nipotini il regalo più spettacolare (Letter to Santa), mentre Gastone sfida il cugino meno fortunato per stabilire chi sarà l’erede del ricco zio (Race to the South Seas!).






 

Don Rosa, sketch inedito (1997).



Nel 1950 Paperone incarica Paperino di catturargli nientemeno che un unicorno (in Trail of the Unicorn); in quell’anno il pappagallo svitato che Paperino dona a Scrooge spiffera a dritta e a manca il numero della combinazione della cassaforte del magnate (The Pixilated Parrot). Sempre nel 1950, nella storia The Magic Hourglass, una clessidra magica deve essere ricaricata con una particolare sabbia incantata se Paperone vuol conservare le sue fortune; questa clessidra, costruita mille anni prima dallo stregone Hassan Ben Kalikaj per i predoni dell’oasi di No Issa, porta un’iscrizione: Finché il tempo giusto segnerà, sempre più ricco il suo proprietario diventerà. La clessidra è dunque il primo portafortuna di Paperone, precedendo di diversi anni la Numero Uno. Qualche mese dopo, a Natale, Scrooge McDuck regala un’auto a Donald (You Can’t Guess!).
E’ già il 1951 quando Paperino e i Nipotini lavorano come braccianti al soldo di Zio Paperone; nello stesso anno (in No Such Varmint) Paperone incarica i nipoti di scovare una nave carica d’oro; sempre nel 1951 Paperino rinviene nel deposito di Uncle Scrooge un’enorme quantità di monete ritenute “rare”; l’anno si chiude con le prime apparizioni dei Bassotti, nemesi sempiterna di Paperone, e con la nascita del celebre Money Bin, il deposito nel quale Paperone conserva le sue fortune (liquide, come preciserà anni dopo il puntiglioso Don Rosa).



Modellino in sezione del Money Bin di Paperone, come appare sul web!
Il Money Bin (?) sulla quarta di copertina di Der Hamburger Donaldist, 1979.

 



Paperone si trasferisce nell’immenso edificio cubico dall’antico palazzo di Via dei Miliardari n. 1 a causa del continuo arricchimento: ha bisogno di sempre più spazio per la sua pecunia. Il deposito sarà protagonista di infinite storie (americane e italiane), con il tormentone dei continui assalti da parte della Banda Bassotti; fra quelle solidissime pareti riposano innumerevoli tonnellate di monete d’oro, di ogni Paese e di ogni epoca, milioni di mazzette di banconote, montagne di sacchi di pietre preziose, pile a non finire di metalli nobili… e Paperone conosce a memoria data, numero di serie, carato e peso di ogni singolo pezzo. Un’asta millimetrata segna costantemente il livello del valsente: tre ettari cubici! Ma la vera ricchezza di McDuck (come spiegherà negli anni a venire il solito Don Rosa) è fuori dal deposito, in giro per il globo: industrie, piantagioni, allevamenti, catene di negozi, locali, hotel, immobili, pozzi petroliferi, giacimenti di pietre e metalli preziosi, miniere, flotte navali e aeree. Non c’è settore economico, finanziario e commerciale sul quale non sventoli il simbolo del Dollaro (“$” è anche l’iniziale di $crooge nella grafica dei titoli delle sue avventure). In questa sua continua ricerca del profitto, dovunque e a tutti i costi, Paperone è diventato un vero cosmopolita: è un incredibile poliglotta ed è il più grande datore di lavoro dell’universo (prestano servizio presso di lui, come addetti alla sua personale cura, sciami di segretarie, segretari, tesorieri, contabili, maggiordomi, autisti, piloti, portieri, impiegati, facchini, infermieri, scienziati, fattorini, investigatori privati... e chi più ne ha ne metta).
Arriviamo così al 1952 che vede due grandi storie con Zio Paperone prima del lancio della serie Uncle Scrooge: nella prima, A Christmas for Shacktown, l’immane massa monetaria sfonda il deposito e finisce in una caverna sotterranea alla quale si accede solo dal ghetto povero di Paperopoli; nella seconda, nota in Italia come Paperino e il Marajà del Verdestan, Paperone fa a gara con un esotico tycoon a chi costruisce e dona alla cittadinanza la statua più alta di Cornelius Coot, il mitico padre fondatore di Duckburg.
Il resto è storia attuale.


Verso il Collezionare Speciale Carl Barks: curiosità editoriali (con Dylan Dog dietro l'angolo...)

Come chiarito nell'introduzione, la Cronologia Ragionata del fumetto di Carl Barks pubblicata su Dime Web prende idealmente il via dallo speciale di Collezionare che il gruppo di volentorosi fanzinari fiorentini pubblicò alla fine del 1988. Abbiamo già parlato del fortunato volumetto. Oggi, chiudendo così questa carrellata di inediti e di riscoperte, vi proponiamo alcune "chicche" d'epoca.

Prima di tutto abbiamo la copertina della prozine L'urlo n. 1 (III serie) del novembre 1982, disegnata da Luca Boschi. E così - di straforo - ci agganciamo anche a Bonelli, visto che il direttore responsabile era quel Tiziano Sclavi che quattro anni dopo avrebbe stupito il mondo del fumetto con il suo Dylan Dog! Il numero era in gran parte dedicato al cartooning disneyano e per la cover l'artista pistoiese si ispirò alla celebre foto di Barks pittore scattata nel 1974, che sarebbe servita da modello anche per lo speciale di Collezionare del 1988. Lo stesso anno Luca Boschi aveva disegnato la copertina per il n. 38 della rivista tedesca Der Hamburger Donaldist, dedicata (con molta, simpaticissima irriverenza!) a Paperino, agli autori dei paperi (Barks in testa) e al fumetto disneyano in genere (ma non solo).


L'Urlo n. 1 (III serie), novembre 1982. Disegno di Luca Boschi: Una sorta di "prima versione" della copertina del Collezionare Speciale Carl Barks. Si riconoscono le caricature delle più celebri creature barksiane: Amelia, le Giovani Marmotte, Paperone, Gastone, Archimede e Nonna Papera.

Der Hamburger Donaldist n. 38, 1982. Cover "barksiana" di Luca Boschi (numerosi furono gli scambi "interculturali" fra la fanzine tedesca e la fiorentina Funnies).



Il terzo "pezzo d'epoca" che vi presentiamo è la lettera al Club del Collezionista con la quale Luca Boschi accompagnava il disegno che sarebbe servito per la copertina dello Speciale Barks.



Lettera di Luca Boschi al Club del Collezionista, 25 luglio 1988. Il caro Alessandro è ovviamente Alessandro Monti, all'epoca direttore del Club e futuro co-creatore di Dime Press. La sigla in rosso 248/MB che appare in alto a sinistra si riferisce al numero progressivo di catalogazione delle lettere che giungevano al Club (eravamo molto precisi!) e alle iniziali del catalogatore, cioè Moreno Burattini. La lettera a Comic Art della quale parla Boschi era stata inviata dal sottoscritto.

Il "disegnino con Barks" al quale faceva riferimento Luca Boschi nella sua lettera. Ve l'avevamo già proposto e come sapete sarebbe diventato la copertina dello speciale di Collezionare. Notate le somiglianze (e le differenze) con l'opera pubblicata sulla cover della prozine L'Urlo. E notate anche i numerosi calembour e inside joke! In particolare il canto di Barks, una celebre ballata scozzese, My Bonnie Lies over the Ocean,  direttamente mutuata dalla storia The Phantom of Notre Duck del 1965
  

Il quarto e ultimo documento che vi mostriamo è la prima bozza del sommario dello speciale di Collezionare, vergata a mano da Moreno Burattini.


Prima bozza del sommario dello speciale Barks di Collezionare. Moreno Burattini, 1988.

Le storie in ordine cronologico. IV parte: settembre 1943

Ho deciso, per la cronologia ragionata delle storie a fumetti realizzate da Barks (anche per i soli testi o per i soli disegni), di seguire la scelta fossatiana della numerazione progressiva.

Ogni storia è preceduta dai seguenti dati:

a) Titolo originale (quando esiste; molte delle storie brevi hanno solo il nome del protagonista; se non esiste è indicato fra parentesi il titolo - o i titoli - con il quale è ora conosciuto nelle più note cronologie)
b) Titolo italiano (e numero di strisce per tavola - in media due vignette per striscia)
c) Prima edizione americana
d) Prima edizione italiana
e) Numero di tavole
f) Data di consegna (se fra parentesi significa che è incompleta o presunta)
g) Personaggi principali in ordine alfabetico (nome originale e italiano; se sono identici c'è solo quello!)
h) Luoghi principali in ordine alfabetico
i) Mappa di Paperopoli in ordine alfabetico (se la storia - tutta o in parte - è ambientata a Duckburg)
j) Mestieri di Paperino in ordine alfabetico (quando c'è Paperino - e se svolge qualche mestiere!)
k) Ipse Dixit (battuta e/o sketch buffi e/o significativi) con numero della tavola e della vignetta dove appare

Potete notare che le categorie di dati che vanno da a) a f) sono consuete nelle cronologie barksiane; la categoria g) si trova raramente; le ultime quattro categorie non sono invece mai - o quasi mai state usate (intendendo: nei volumi e nei siti più noti).

Ai dati seguono:

1) Cover dell'albo originale
2) Riassunto e commento (con eventuali curiosità e trivia)
3) Vignetta significativa




1943

9. Donald Duck and the Mummy's Ring
Paperino e l'anello maledetto (3 strisce)
Four Color n. 29 - settembre 1943
Topolino giornale 629-632 (marzo 1947)
28 tavole
(maggio 1943)
Personaggi principali:
Bey of El Dagga (Emiro di El Dagga), Comandante della S. S. Amnesia Castle, Donald Duck (Paperino), emissari dell'Emiro di El Dagga, Guard 02 del Museo di Paperopoli, mummia, Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Peg Leg Pete (Gambadilegno), ufficiale di polizia del Distretto 1313
Luoghi principali
Duckburg (Paperopoli); a bordo della nave S. S. Amnesia Castle (Oceano Pacifico, Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo); Egitto (Il Cairo, lungo il Nilo, palazzo dell'Emiro El Dagga a Dehir el-Bahari presso Luxor, colossi di Memnone a Tebe, davanti a Luxor)
Mappa di Paperopoli
casa di Paperino, costume shop, museo di Paperopoli (sala egizia, ingresso), nave S. S. Amnesia Castle, parco pubblico, porto, stazione di polizia (distretto 1313), vie cittadine
Mestieri di Paperino:
cacciatore di mummie
Ipse Dixit:
Emiro di El Dagga: Le mummie non mangiano!


Four Color n. 29, settembre 1943


The Mummy's Ring è la prima avventura a lungo respirto realizzata interamente da Carl Barks, testo e disegni. Lo stile peculiare del Maestro si palesa fin dall'inizio con l'immediata immersione nel mistero e nell'esotismo (addirittura fin dalla splash panel, dall'evocativo logo impreziosito dal Marchio dei Tre Serpenti). L'intenzione di Barks è quella di ricreare un ambiente plausibile all'interno del quale muovere con credibilità i suoi Paperi. Sente che quei funny animals hanno delle enormi potenzialità che vanno oltre la commedia buffa e che - con opportuni ritocchi caratteriali e con l'arricchimento del background - possono diventare veri e propri personaggi di un fumetto avventuroso - paragonabile a quelli delle daily strips. Si spiega dunque l'estrema minuziosità nel descrivere Paperopoli e i suoi "accessori". Il giornale Daily Quack (il preferito da Paperino) informa i Nostri che due mummie, esposte nella Sala Egizia del Museo cittadino fin dal 1878 (come vedremo sono 17 anni dalla fondazione di Duckburg), stanno per tornare in patria, reclamate dal potente Bey di El Dagga, bellicoso e guerrafondaio restauratore dei fasti degli antichi faraoni. Quando Qui sparisce - rapito e mummificato da un bandito del tutto somigliante a Gambadilegno - i Paperi vanno a denunciarne la scomparsa alla Police Station Precinct 1313. Ma è nella lunghissima sequenza egiziana che l'oregoniano sfoggia tutta la sua passione documentativa, ambientandola quasi interamente fra i monumenti di Luxor. Il palazzo dell'Emiro di El Dagga (dove dagga è il colloquiale per dagger, ovvero "pugnale" oppure meglio - per rimanere in tema - "obelisco") è nella realtà il tempio funerario della regina Hatshepsut di Dehir el-Bahari e nell'ultima vignetta la famiglia paperinesca riunita (e ricchissima di un tesoro immenso che non lascerà traccia alcuna nelle storie seguenti!) passano con la loro velata feluca davanti ai Colossi di Memnone del faraone Amenhotep III, nella necropoli di Tebe.

Il realismo barksiano: il tempio di Hatshepsut a Luxor (vedi tav. 21, vign.1)

Il realismo barksiano: i colossi di Memnone, a Tebe (vedi ultima vignetta)


Tutto ruota attorno all'anello maledetto e alla pretesa rivoluzione faraonica di El Dagga. Come spesso accade nelle storie disneyane - e in gran parte del cartooning americano, basti pensare ai tormentoni di Scooby-Doo - l'elemento soprannaturale è solo apparente. La mummia vivente è infatti una falsa mummia e nel panel centrale della tavola 25 uno sei servi del Bey, travestito da dio Seth, ha in mano un moderno rivettatore edile con il quale sigillare i sarcofagi! Le atmosfere sono comunque degne di una pellicola horror della Universal (il pensiero va subito a The Mummy, capolavoro cinematografico diretto nel 1932 da Karl Freund e interpretato dall'immortale Boris Karloff), e sono graficamente enfatizzate grazie all'uso della silhouette, dei chiaroscuri e delle ombre e all'estrema parsimonia delle "linee di velocità" (l'effetto filmico è accentuato dal "congelarsi" dei personaggi e degli oggetti nella vignetta, che diventa così niente meno che un fotogramma su celluloide); quando il mistero è svelato, le tavole ritornano improvvisamente "bianche", a voler significare graficamente il lieto fine e il collassare dell'immaginario fantasmagorico nella consuetudine del reale.
Note: la storia fu ristampata nel 1965 sul n. 1 della collana di riproposte Uncle Scrooge & Donald Duck, ma alcune tavole originali erano andate perdute; l'artista ne ridisegnò dunque tre (la prima, la sedicesima e la diciassettesima), presentate in Italia nel primo e nel trentaduesimo volume della serie "ufficiosa" The Complete Carl Barks (dopo l'edizione americana della Another Rainbow); un collega di Barks agli Studios, Chuck Couch, è caricaturato su un avviso di taglia esposto nella stazione di polizia (tav. 7, vign. 7); Barks inviò il soggetto della storia, con alcuni model sheet e parti di storyboard a Eleanor Parker della Western, che suggerì alcuni cambiamenti, i quali furono prontamente accolti e introdotti dall'autore.


L'ultima, spettacolare vignetta di The Mummy's Ring, con i Colossi di Memnone a Tebe.



10. Donald Duck in "The Hard Loser"
Paperino un cattivo perdente (3 strisce)
Four Color n. 29 - settembre 1943
The Complete Carl Barks n. 1 (1979)
10 tavole
(maggio 1943)
Personaggi principali:
Cavallo del nonno, Direttore di gara dello Screwball Derby, Donald Duck (Paperino), Hamilton (cavallo), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), John the Junkman (rigattiere)
Luoghi principali
Duckburg (Paperopoli)
Mappa di Paperopoli
Campagna paperopolese, casa di Paperino, fiera, tribunale, vie cittadine
Mestieri di Paperino:
fantino
Ipse Dixit:
Paperino (dopo aver nascosto nell'erba il fantoccio con le sue sembianze): Sì, è proprio uno sporco trucco!

Come abbiamo già notato a proposito di The Mummy's Ring, l'uso della silhouette è importante in Carl Barks, non tanto per risparmiare tempo destinato al disegno (come ebbe una volta a dire fra il serio e il faceto Magnus, grande maestro italiano, sul suo lavoro), quanto per donare maggiore drammaticità (pensiamo alle scene notturne...) e realismo alla narrazione, anche attraverso una profondità e una tridimensionalità grafica aumentati; su un totale di 58 vignette, in ben 10 si ricorre per l'appunto a questo artificio grafico. Rincorrendo una sempre più incisiva strutturazione delle avventure, Barks mette sul campo una nuova battaglia delle guerre famigliari e intergenerazionali inaugurate con l'episodio della zampa di coniglio e del gorillla inferocito. Ed entrano anche qui in ballo gli animali-animali (quelli con minori o quasi inesistenti caratteristiche antropomorfiche). Il Paperino di Hard Loser, pur di vincere la gara equestre campagnola, pone in atto ogni genere di infimi trucchi e bassi stratagemmi, riportando indietro le lancette dell'orologio disneyano fino alla prima epoca di Taliaferro e delle Silly Simphony.
Note: la storia rimase inedita in Italia fino al 1979, quando apparve per la prima volta nel Belpaese sul primo volume dell'enciclopedia "ufficiosa" The Complete Carl Barks; fu poi ristampata sulla collana amatoriale barksiana dell'ANAF; ebbe infine una diffusione più popolare solo con Zio Paperone Speciale n. 1 del 1988; il Derby degli Svitati rimanda nella versione originale (Screwball Derby) a un tipo di commedia "demenziale", identificata da un termine usato nello sport (cricket e poi baseball) per denominare una palla "a effetto"; nell'avventura viene nominato un "nonno" (forse il marito di Nonna Papera, che poi sarebbe deceduto...), proprietario del cavallo sul quale corre Paperino.


Il sapiente usao della silhouette nella sequenza notturna di Hard Loser conferisce una maggiore drammaticità alla narrazione (tav. 4).



Francesco Manetti

N.B. Trovate tutti i collegamenti alle altre puntate nella nostra rubrica dedicata alle Cronologie.

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